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ANCONA - Un’intuizione diagnostica di grande rilevanza scientifica è stata messa in pratica all’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, dove è stata eseguita la prima Pet/Rmn in Italia con l’impiego di un nuovo farmaco tracciante per la diagnosi del cancro alla prostata. L’importante risultato è frutto della collaborazione tra la Clinica di Radiologia, diretta dal professor Andrea Giovagnoni, e il Servizio di Medicina Nucleare, guidato dal dottor Fabio Fringuelli.

L’innovativa e rivoluzionaria applicazione ha preso il via con l’esecuzione delle prime indagini su tre pazienti, due con sospetto rialzo dei valori di Psa e un terzo con una sospetta recidiva. L’esame è stato condotto con un sistema integrato Pet/Rm (Tomografo Pet Digitale integrato con Tomografo Rm 3Tesla) e un radiofarmaco di nuova generazione, il 18F-Piflufolastat, in grado di identificare le lesioni prostatiche con un’altissima specificità. I risultati sono stati straordinari, consentendo diagnosi più accurate e precoci rispetto ai metodi tradizionali.

"A nostra conoscenza, è la prima volta in Italia che viene utilizzata la Pet/Rmn, invece che la Pet/Tc, con un tracciante specifico per il tumore prostatico", hanno spiegato il professor Giovagnoni e il dottor Fringuelli. "Il valore di questa apparecchiatura, all’avanguardia in uso clinico in pochissimi centri, appare di grande efficacia in quanto capace di acquisire immagini Rm e Pet ’fuse’ direttamente insieme. L’ulteriore grande vantaggio è quello di non dover spostare il paziente su più macchine durante una singola indagine, permettendo di accoppiare le potenzialità diagnostiche della risonanza magnetica con un’indagine metabolico-recettoriale specifica della Pet". L’analisi dei casi avviene dopo un’attenta valutazione clinica in collaborazione con il reparto di Urologia diretto dal professor Andrea Benedetto Galosi.

Oltre al valore scientifico, l’intuizione dei professionisti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche ha un forte carattere sociale, poiché l’indagine, ben tollerata dai pazienti, viene eseguita in regime ambulatoriale in tempi del tutto paragonabili a un esame tradizionale. Si tratta di un esame immediatamente applicabile a potenziali casi già in lista d’attesa, e oltre ai tre pazienti già sottoposti a esame, sono in programmazione le prossime sedute. "Questa nuova applicazione ci ricorda tutti i giorni il valore della cura, dell’impegno e dell’attenzione verso i pazienti che guidano i nostri professionisti, che fanno grande l’azienda che ho l’onore di rappresentare", ha commentato il Direttore Generale dell’Aoum, Armando Marco Gozzini.

"Questo nuovo approccio diagnostico si pone fin d’ora come uno straordinario strumento per la diagnosi precoce del tumore prostatico e nella stadiazione in pazienti operati in corso di follow-up con sospetta recidiva", hanno concluso Fringuelli e Giovagnoni, annunciando che si sta lavorando a un programma per introdurre questa innovativa applicazione diagnostica nella routine clinica dell’azienda.

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